Da Bari: "I De Laurentiis hanno fatto disinnamorare una città che vive di pane e pallone"

Il Bari non è andato oltre l'1-1 contro la Ternana nella gara di andata dei playoff di Serie B. Il giornalista di TuttoBari, Giosé Monno, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di AreaNapoli.it per commentare quanto è accaduto al San Nicola: "Bari-Ternana è stata una gara brutta per una squadra che vuole salvarsi. Una città che ha risposto come meglio non si poteva. Un pubblico di serie A (circa 40.000 spettatori) che ha provato a spingere e spronare una squadra vuota, priva di identità, che meritava la capitolazione della Ternana nel primo tempo. Se poi ci mettiamo le dichiarazioni di Ciro Polito a fine gara, non parlava da mesi, prendersela con la negatività dell'ambiente, specie con la stampa. Siamo davvero fuori da ogni realtà. Da lui mi sarei aspettato un "chiedo scusa" con tanto di dimissioni ed invece si permette anche di parlare in questi termini in sala stampa dopo i disastri che ha combinato. Davvero incredibile".

Quante possibilità ha il Bari di restare in Serie B?

"Poche. Il Bari è chiamato alla vittoria che in trasferta manca da ottobre. Serve una vera impresa. Mi chiedo se questa squadra sia capace di realizzare l'imponderabile. Se giocasse a Terni come ieri non ci sarebbe storia. Nel calcio può succedere di tutto. E se c'è anche una piccolissima possibilità bisogna provarci. Bari non merita tutto questo. Qualcuno dovrebbe vergognarsi e nascondersi per la vergogna".

Luigi De Laurentiis era presente in tribuna, che accoglienza ha avuto dai tifosi?

"Ieri non ha subito alcuna contestazione, perché per la tifoseria al momento la priorità è la salvezza. Luigi sono mesi che siede in tribuna e non dice una parola. Un presidente dovrebbe comunicare con la piazza, specie nei momenti difficili, lui non lo fa. Mi auguro che al termine della stagione rassegni anche lui le dimissioni perché è incapace di fare il presidente soprattutto in una piazza come questa che vive di pane e pallone. Lui esegue gli ordini di suo padre, parliamoci chiaro. E' asettico, privo di emozioni".

Un tuo commento sulle recenti dichiarazioni di Aurelio De Laurentiis ("Il Bari non lo mollo"). Ritieni che la frattura tra i De Laurentiis e i tifosi possa essere ricomposta?

"Se c'è un responsabile di tutta questa situazione è proprio Aurelio De Laurentiis che con un tempismo perfetto parla del Bari nei momenti in cui il silenzio dovrebbe essere necessario. Dalle sue dichiarazioni, qualche mese fa, che definì Bari come seconda squadra del Napoli, è iniziata la deriva. La maggior parte dei tifosi diserterà lo stadio. Lo spettacolo di quest'anno è stato indegno. Un anno storto può capitare, sia chiaro, ma la gestione della comunicazione è da squadra di terza categoria. Questa famiglia è riuscita nell'impresa di far disinnamorare una città che vive di pane e pallone. Vedo nuove generazioni piangere. Anche loro si allontaneranno dalla squadra. Una società lontana dalle ambizioni dei tifosi, lontana dalle esigenze della piazza, distante anni luce nei rapporti umani. Aurelio farebbe bene a cedere questa società, che tra l'altro ha ricevuto gratis dal sindaco di Bari, come lo stadio rimesso a nuovo. La città gli ha dato tanto e lui per ricambiare gli regala la C. Urge una riflessione. Ci sono ancora 90 minuti e poi i processi".